venerdì 28 ottobre 2011

L'inverno...

L'inverno per questi bambini è sia un periodo di gioia sia un periodo che presenta difficoltà.
Può essere considerato come un periodo gioiso perchè c'è la neve e, come tutti i bambini, loro amano giocarci sia da soli che con i lori amici, nel loro tempo libero ma anche durante l'intervallo a scuola.
Però si trovano ad affrontare temperature davvero fredde con praticamente nulla addosso (nel vero senso della parola). 
Mi è stato raccontato dai responsabili del progetto Chernobyl, che per alcuni anni sono andati anche d'inverno a visitare le condizioni della scuola, che molti di questi bambini indossavano semplicemente una maglietta, una giacchetta, un paio di pantaloni (a volte piccoli per la loro statura) e delle scarpe in tela bucate per proteggersi dalle intemperie dell'inverno. Anche i bambini, che d'estate vengono qui in Italia, si trovavano (e si trovano tutt'ora) nelle stesse condizioni nonostante tutti i vestiti invernali che le famiglie affidatarie si preoccupavano di compragli e tutto ciò avviene perchè, una volta che arrivano a casa, le famiglie (genitori, il/la compagno/a del papà/mamma, zii, fratelli più grandi) gli aprono le valigie e iniziano a vendere qualsiasi cosa trovano (dai vestiti ai giocattoli che gli vengono regalati) per una semplice bottiglia di alcool o per passare un'intera nottata al bar con i propri amici.
Molti dei bambini che d'estate vengono qui in Italia non vogliono tornare a casa, vogliono stare qui e spesso il giorno prima della partenza sono delle bombe a orologeria pronte ad esplodere dal un momento all'altro senza un motivo valido. 
Mi ricorderò sempre di un bambino che l'anno scorso, senza un motivo apparente, dal nulla ha buttato giù tutte le sedie sistemate sul tavolo (come era solito fare quando si finiva di pulire dopo mangiato), si era messo in un angolo nascosto della stanza e, iniziando a piangere, continuava a dire "non voglio tornare a casa, non voglio tornare a casa" (questo è uno di quei bambini che all'età di soli 11 anni ha sulle spalle la responsabilità di controllare le tre sorelline più piccole mentre i genitori spendono tutto quello che hanno al bar senza lasciare loro nulla da mangiare).
Questa scena mi è molto rimasta impressa e non credo di portemela togliere facilmente dalla testa...






Immagine presa da:http://it.123rf.com/photo_4687447_inverno-in-polotsk-giorni-in-bielorussia.html



Un disastro che ha colpito tutti!!!

Circa una settimana fa il paese di Nivki ha subito una grossa perdita... Ha preso completamente fuoco il punto di riferimento più importante al quale facevano affidamento moltissime persone: la Chiesa.
Il tutto è stato causato da un cerino rimasto acceso poichè, come già detto in post precedenti, la corrente elettrica molto spesso non c'è e quindi bisogna arrangiarsi in qualche modo.
La Chiesetta ortodossa di Nivki era molto bella, ricca di decorazioni ornamentali e soprattutto luogo di rifugio e di "salvezza" per molti abitanti del paese che passavano molte ore dentro per cercare conforto, aiuto o semplicemente una spalla su cui piangere e non essere giudicata (cosa che molto spesso le persone "ignoranti" fanno).
Il mese prossimo verrà effettuata una piccola cena con tutte le famiglie affidatarie per cercare di aiutare a dare una mano per ricostruire la Chiesa e tutte quelle persone che vedono in essa un unico punto di salvezza e di speranza.

giovedì 27 ottobre 2011

La verità

Ecco quello che è successo e che purtroppo continua ad accadere tutt'ora anche se in modo più moderato
http://www.youtube.com/watch?v=CTX-1s7uQ1Q

Viaggio Bielorussia Aprile 2011

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2011/05/07/news/missione-a-chernobyl-per-salvare-i-bimbi-1.221669

Un sorriso che vale più di mille parole!!!

Quello che mi colpisce di più di questi bambini è che nonostante la loro situazione riescono ad avere sempre il sorriso sulle labbra e a donarti felicità e gioia tutti i giorni.
Come ho già detto loro sono affidati a famiglie italiane che hanno una condizione adagiata e questi bambini si rendono conto di quello che potrebbero chiedere (anche un semplice pacchetto di caramelle ogni settimana), ma nonostante ciò non lo fanno. Molti di loro, quando vanno in vacanza con le loro famiglie affidatarie, si accontentano di giocare con un piccolo pallone, con i giochi che gli prestano i loro amichetti italiani oppure con quelli del figlio della famiglia, ma difficilmente chiedono o insistono per avere l'ultimo giocattolo dei gormiti, il gameboy, la wii ecc...
Loro si divertono come un tempo si divertivano i nostri nonni e genitori: un semplice pallone da calcio, un cartone animato in televisione, nascondino, giochi con la corda oppure storie immaginarie create e messe con in atto con le bambole...
Ormai i nostri bambini queste cose non sanno più cosa siano e le ritengono noiose. Fanno a gara a chi ha il cellulare più bello, osservano se indossi vestiti firmati oppure no, si prendono in giro tra loro perchè uno ha l' ultimo gioco della wii o del gameboy e l'altro no, ecc... La tecnologia è entrata a far parte di loro già a età precoci e questo può essere visto sia come un lato positivo ma anche negativo...
Voi che ne dite???

Le piccole difficoltà!!!

Questa settimana ho sentito due dei bimbi bielorussi e sono stata molto contenta. Mi hanno raccontato come va a casa, a scuola, di quello che fanno nel tempo libero e del freddo che piano piano si fa sempre più pungente. Comunicare con loro è praticamente un lusso: la maggior parte di loro non ha un telefono, nemmeno un cellulare, in casa e per sentirli bisogna chiamare la scuola che frequentano, ma la corrente elettrica è disponibile solo in alcune ore della giornata e riuscire a "beccarle"  è davvero difficile. Purtroppo questo è un problema che hanno molti paesini del sud della Bielorussia e quelli intorno a Chernobyl in Ucraina e tutt'ora non si è riusciti a trovare una soluzione.
Un altro problema esistente è la mancanza di acqua potabile: infatti l'acqua in casa non c'è e per lavarsi o per bere usano l'acqua del pozzo che ovviamente non è molto sana e, soprattutto nei bambini, causa problemi di salute come virus gastrointestinali, dissenteria, vermi, ecc... che qui in Italia sono facilmente risolvibile col semplice uso di medicinali, ma lì le famiglie non essendo seguite da un medico (poichè si trova a 30 km dal paese in cui vivono) hanno le classiche "cure della nonna".
Per quanto riguarda il bagno le condizioni igieniche-sanitarie sono molto scarse: il wc, in tutte le case di quel paese, si trova fuori casa e molto spesso consiste in una fossa dentro una piccolissima capannina di legno, mentre la "doccia" consiste in  una piccola bacinella con la quale viene raccolta l'acqua dal pozzo.
Purtroppo sono situazioni che se non le vivi sulla tua pelle non ci puoi credere!!!

mercoledì 19 ottobre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=jeuP6PHLkFQ

Queste persone invece di pensare solo ai soldi dovrebbero "toccare con mano" tutto quello che queste povere persone vivono ogni giorno.